ANGELO PRIORE - residente a Messina

ANGELO PRIORE ( 26 anni)

"Potevano restarci là sotto anche i miei genitori assieme ad Angelo - mi racconta la signora Priore - erano seduti nella sala d'aspetto quando mia madre e mio padre hanno deciso di fare quattro passi fuori dalla stazione. Mio marito invece è rimasto seduto a leggere una rivista. Dopo pochi minuti c'è stata l'esplosione".

Angelo, un ottico che non potrà più esercitare la sua professione: ha perduto l'occhio destro, è ustionato gravemente agli arti superiori, è stato sottoposto ad un intervento chirurgico per una grossa lacerazione celebrale. […] Ma se la caverà perché, incredibilmente, non ha avuto lesioni di carattere motorio. Anche le altre ustioni diffuse al viso, al collo e al dorso si cicatrizzeranno, pur restando visibili sulla pelle".

"Io e la mia bambina di 14 mesi siamo venute da Messina quindici giorni prima, loro dovevano raggiungerci a Pelos, un paese del Cadore dove mio marito è nato" racconta ancora la signora Elvira Priore.
Lei e Angelo si conobbero alla scuola di optometria di Vinci, in Toscana, si diplomarono insieme, si fidanzarono e quando si sposarono andarono a lavorare nel negozio di ottica del padre di Elvira, nel centro di Messina.

"Come faremo se mio marito non potrà più lavorare'" chiede piangendo la moglie. Angelo Priore era diventato esperto, da pochi mesi, nella preparazione e nell'applicazione delle lenti a contatto, un lavoro che quasi certamente dovrà dimenticare.

Nei momenti in cui può parlare, tra una pausa e l'altra che gli lascia il dolore delle ustioni, Angelo chiede sempre della moglie e si domanda come mai non può starle vicino continuamente: ma le regole della rianimazione non ammettono compromessi anche in questi casi. Lui ricorda di essersi seduto vicino ad una valigia nera, dice che quella doveva essere la valigia che poi è esplosa. Ci si domanda come mai si è potuto salvare.


6 ottobre 1980

Bologna - "Alle 4 di ieri mattina si è spento al Bellaria l'ottico Angelo Priore. Quando si è sparsa la notizia che un nuovo nome si era aggiunto alla lista delle vittime della strage, la città ha avuto un sussulto di rabbia. Il tempo, le polemiche, le notizie altalenanti sulle indagini, avevano appannato e sfuocato nella mente di molti le immagini dell'ala della stazione ridotta in briciole. La morte di Angelo Priore (85.a vittima) ha ridato vigore allo sdegno e alla ferma volontà di tutti che giustizia sia fatta e al più presto.
Per strappare alla morte il giovane ottico di Bolzano, i medici del Bellaria avevano messo in campo ogni risorsa tecnica: tre operazioni al cervello, tutta l'équipe della rianimazione impegnata a tempo pieno, una persona sempre vicino al ferito per cogliere anche il minimo miglioramento. Ma ieri mattina alle 4,15 Angelo Priore si è spento senza aver mai ripreso conoscenza. L'ultima battaglia medica per le vittime della strage ere persa.”