IWAO SEKIGUCHI - residente a

IWAO SEKIGUCHI (20 anni)

Iwao studiava letteratura giapponese alla Waseda di Tokio, una delle università migliori del Paese e alla quale pochi riescono ad accedere.

Da anni desiderava visitare l’Italia. Era particolarmente interessato alle nostre origini, all’arte, e alla nostra religione. Aveva ottenuto una borsa di studio dal Centro Culturale Italiano a Tokio, che gli avrebbe permesso di rimanere un mese a Firenze per studiare la nostra lingua. Partito il 22 luglio da Tokio, aveva raggiunto Roma il 23, dove era rimasto una settimana, ospite di un amico. Quindi era partito per Firenze e da lì per Bologna. Doveva essere un breve viaggio per fare poi ritorno a Firenze.

Iwao intendeva rimanere più di un mese in Italia. I soldi della borsa non gli sarebbero bastati, ma era riuscito a mettere insieme un gruzzoletto dando lezioni private per due anni. E poi aveva poche esigenze. Aveva assicurato ai suoi che se la sarebbe cavata comunque.

Nelle ultime pagine del suo diario, sul quale riportava con precisione cosa faceva, si legge: “2 agosto: sono alla stazione di Bologna. Telefono a Teresa ma non c’è. Decido quindi di andare a Venezia. Prendo il treno che parte alle 11:11. Ho preso un cestino da viaggio che ho pagato cinquemila lire. Dentro c’è carne, uova, patate, pane e vino. Mentre scrivo sto mangiando.”

La notizia della sua morte è giunta ai suoi genitori attraverso la televisione, e poi attraverso la conferma del Ministero degli esteri.

Cit. Franco Basile