ANTONINO DI PAOLA - residente a Palermo

ANTONINO DI PAOLA (32 anni)

Di stazioni ferroviarie, Antonino ne frequentava parecchie: lavorava infatti per la Stracuzzi, una ditta bolognese che si occupa della installazione di apparecchiature elettriche di segnalazione ferroviaria.

La mattina del 2 agosto, però, Antonino non si trovava in stazione per lavoro, ma per accompagnare l'amico e collega Salvatore Seminara, che aspettava l'arrivo del fratello Giuseppe.
Quest'ultimo, militare a Vercelli, aveva avuto una licenza di 48 ore e aveva deciso di utilizzarla per trascorrere una giornata a Bologna in compagnia del fratello e dell'amico.
Il treno di Giuseppe però era in ritardo: Antonino e Salvatore sono rimasti entrambi uccisi dalla tremenda esplosione mentre si trovavano nella sala d'aspetto di seconda classe.

A Palermo, rimangono i genitori di Antonino, Maria e Francesco, e i fratelli Grazia, Gaetano ed Emilia. Assieme a loro, Giovanni Ausilio, il fidanzato di Grazia, che è stato il primo ad apprendere la tragica notizia la domenica mattina, leggendo un giornale che riportava un primo elenco delle vittime.

"Quando ho visto il nome di Antonino - racconta Giovanni - ho cercato di tenere nascosta la verità a Grazia e ai suoi genitori; mi sono precipitato al telefono in cerca di conferme che purtroppo sono puntualmente arrivate".

"Andava di volta in volta dove c'era bisogno di lui - racconta la madre - faceva la spola fra Palermo, Messina, Caltanisetta; più tardi si trasferì a Trieste poi a Monfalcone, un po' dappertutto, insomma. Da gennaio era a Bologna. I suoi colleghi e l'ingegnere lo stimavano e gli volevano bene. Antonino ha fatto solo la terza media, ma del suo lavoro aveva ormai una grande esperienza, al punto che in qualche occasione ha svolto mansioni da capocantiere". Sul tavolo con le foto, c'era anche una lettera dell'ing. Stracuzzi, giunta da pochi giorni, che termina con queste parole: "Il vostro dolore è anche il mio".

"Antonino era un ragazzo come tanti - racconta la sorella Grazia - allegro e molto attaccato alla famiglia; a casa telefonava spessissimo. Il 9 agosto avrebbe dovuto tornare qui con noi, per le ferie. Tra le sue cose abbiamo trovato un biglietto di prenotazione della cuccetta, e alcuni libri a fumetti che aveva appena comprato da regalare ai nipotini. Aveva sempre un pensiero per tutti. Quando aveva occasione di venire a Palermo, sembrava rinascere dalla gioia. Di tanto in tanto, per divertirsi, presentava un quiz ad una radio privata, giusto per fare qualcosa di diverso e per conoscere qualche ragazza con cui uscire la sera.

"Da diverso tempo - prosegue Grazia - si era messo a lavorare moltissimo, forse troppo. Un pensiero lo assillava: qui a casa abbiamo ricevuto lo sfratto, e Antonino voleva riuscire a mettere da parte una certa somma, per poter avere un mutuo e comprare un appartamento a mamma e papà, qui a Palermo. Ce l'aveva quasi fatta, ed era felice per questo".

Cit. - Mauro Bassini