2 AGOSTO 1987

Dopo una troppo lunga attesa, dopo aver smascherato numerosissimi depistaggi, il 19 gennaio scorso è iniziato il processo ai molti imputati che, per motivazioni varie, hanno partecipato alla preparazione e alla esecuzione della più orrenda strage mai verificatasi.

Superando tanti cavillosi ostacoli procedurali e opposizioni di ogni genere si sono celebrate circa 50 udienze.

Dei venti imputati ne sono stati interrogati dodici.

Il processo riprenderà il 22 settembre prossimo.

Dall’istruttoria per la strage del 2 Agosto, dalle risposte date dagli imputati interrogati, dall’esito del giudizio ormai definitivo per le deviazioni verificatesi negli anni 1980-1981 all’interno del SISMI, possiamo affermare che la verità sulle stragi ha fatto un piccolo passo avanti.

Nei precedenti processi per strage gli appartenenti al Servizi segreti vi sono coinvolti con responsabilità marginali; per fatti connessi al depistaggio della strage di Bologna il generale Musumeci, il colonnello Belmonte e Pazienza, tutti del SISMI e della P2, sono stati condannati definitivamente dalla Corte di Assise di Appello di Roma, ciascuno, ad oltre tre anni di carcere.

Gli ufficiali superiori dei carabinieri Dino Mingarelli e Antonio Chirico che nel 1972 depistarono le indagini relative alla strage di Peteano sono stati condannati, il 25 luglio scorso, dal Tribunale di Venezia, a dieci anni e sei mesi di galera ciascuno.

Quella che prima era solo una ipotesi ora è una verità giudiziaria.

Gli autori delle deviazioni delle indagini sulla strage di Bologna sono stati individuati: interrogati non hanno voluto spiegare perché depistarono.

Apparati dello Stato hanno coperto e ancora coprono con il segreto di Stato gli autori delle stragi e coloro che hanno tradito le istituzioni, favorendo metodi politici violenti e criminali propri dei poteri occulti.

È necessario che il Parlamento approvi la proposta di legge di iniziativa popolare per l’abolizione del segreto di Stato nei delitti di strage e terrorismo poiché ormai è chiaro che in questi casi il segreto di Stato serve solo a proteggere il segreto dell’antistato.

Quanto prima una delegazione dell’Unione dei familiari delle vittime per stragi andrà dai Senatori eletti di recente a ricordare che la legge n. 873 di iniziativa popolare dorme nei cassetti del Senato dal 25 luglio 1984.

Si è trovato il tempo per approvare diverse leggi a favore dei terroristi, non si è trovato il tempo per discutere e approvare la nostra proposta, composta di un solo articolo di otto righe la cui applicazione non costerà allo Stato neanche una lira.

Noi siamo più che mai convinti che non aver approvato la nostra proposta di legge ha facilitato il verificarsi della strage del 23 dicembre 1984 e siamo anche convinti che questa lunga attesa favorisca l’occultamento della verità e il terrorismo.

Oggi 2 Agosto 1987, siamo ancora qui con voi, cittadini di Bologna e idealmente con tutti coloro che ci sostengono e ci aiutano per chiedere GIUSTIZIA e VERITÀ.


Associazione tra i Familiari delle Vittime della Strage della Stazione di Bologna del 2 Agosto 1980
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